I ragazzi di Bari: La Terra non è usa e getta


Venerdì  4 ottobre si è conclusa la settimana dedicata al clima: in 180 città italiane i ragazzi del Fridays for future,  manifestazione promossa da Greta Thunberg, la sedicenne attivista per il clima, probabile candidata al Nobel per la pace, hanno manifestato per salvaguardare la Terra che tutti abbiamo rovinato.

Ero tra i partecipanti alle manifestazioni perché mi sono sempre interessato ai problemi della Terra e in particolar modo dell’inquinamento che sta distruggendo il nostro pianeta.

Tutti sappiamo che i ghiacciai si sciolgono, l’aria è piena di gas serra, le riserve idriche di 17 Paesi del mondo sono allo stremo, mentre i potenti del mondo continuano a non dar vita a programmi di salvaguardia ambientale. “La Terra non è usa e getta”, “La Terra ci parla”, e “Salvate il futuro della Terra” sono stati gli slogan dei giovani. Le generazioni precedenti non hanno avuto la nostra stessa sensibilità nell’uso delle risorse, pertanto le emissioni di CO2 e la deforestazione stanno superando ogni limite che la Natura ci consente: sono insostenibili.

Per quello che riguarda l’Italia gli studiosi ritengono che bisognerà risolvere la situazione entro il 2030 e su scala mondiale entro il 2050 per non superare il limite di 1,5°C di surriscaldamento globale.

Oggi noi giovani abbiamo gridato: “Ci avete rubato il futuro, ridatecelo!

Noi giovani siamo uniti e inarrestabili e lotteremo fino a quando non verranno trovate risposte e azioni concrete per risolvere la crisi climatica.

 

 

 

Sette cose da sapere sul climate change

1.            Le cause

I principali colpevoli del cambiamento climatico sono i combustibili fossili, l’industria e lo spreco alimentare che produce 3,3 mil. Tonnellate di CO2.

2.            Gli effetti

Gli effetti del cambiamento climatico sono: aumento della temperatura, precipitazioni più violente, aumento di uragani e siccità, scioglimento delle calotte polari, innalzamento del livello dei mari e rischio di estinzione delle barriere coralline.

3.            Le sfide

A causa delle inondazioni e della siccità ci saranno più migrazioni. Il clima instabile in alcune aree causerà instabilità governative con aumento di guerre e di rifugiati. Questo fenomeno è chiamato “climate apartheid”: una forma di discriminazione ed emarginazione dei popoli più poveri.

4.            Le azioni ideali

La strada indicata dall’ ONU per combattere il cambiamento climatico prevede l’uso di fonti di energia rinnovabili, industrie con bassa emissione di carbonio, edilizia green e trasporti di massa.

5.            Azioni in corso

Nel 2015 con l’accordo di Parigi  195 città/Paesi daranno vita ad un’economia “zero-carbon” entro trent’anni. I paesi responsabili della maggior parte delle emissioni hanno subito iniziato il progetto “zero-carbon”.

6.            Le soluzioni

Le soluzioni sono il velivolo a energia solare chiamato solar impulse progettato da Piccard.

Il progetto “The ocean clean up” che raccoglie i rifiuti dall’oceano Pacifico.

Soprattutto piantare un trilione di alberi su 9 milioni di Km quadrati.

7.            Il nostro contributo

Ognuno di noi può contribuire con delle azioni quotidiane, come ridurre la durata della doccia a 5 minuti, usare meno la macchina, mangiare meno carne, usare borse riutilizzabili per la spesa e borracce per l’acqua. 

 

Francesco Saverio Carone IIA

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